Dov' il vostro tesoro l sar anche il vostro cuore.

Luca 12:34


Dio legge il cuore di ognuno di noi e tutti i segreti del nostro cuore saranno rivelati un giorno davanti a Lui. Non ci sarà nulla che non sarà rivelato. A meno di non credere in Dio e al suo giuramento "... poiché sta scritto: Come è vero che Io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a Me e ogni lingua renderà gloria a Dio." (Rom 14:11), ogni credente dovrebbe riflettere su cosa ha di più a cuore, qual è il proprio scopo nella vita e quale strada desidera percorrere: quella del mondo o quella di Dio.

Ognuno di noi è legato profondamente a qualcuno o a qualcosa con tutto l'amore che ha. Ogni nostra sollecitudine è rivolta all'oggetto del nostro amore. L'attaccamento sviscerato del nostro cuore ai nostri beni o a qualcuno o a qualcosa è il nostro tesoro particolare che, sia nascosto o meno, diventa idolatria. Perciò Gesù disse: "chi ama qualcuno più di Me non è degno di Me".

Chi ha l'esperienza dell'intervento dello spirito di Dio nella sua vita sa cosa significa "Allora [Gesù] aprì loro [gli apostoli] la mente per intendere le Scritture [la Bibbia]" (Luca 24:45). Questa benedizione è riservata a coloro i quali sono chiamati da Dio a percorrere la via della salvezza cioè gli è stato messo nel cuore di ricercare la Verità. E molti sono i chiamati. Quando la Verità è accolta con tutto il cuore l'eletto è paragonato a colui che dà ogni cosa pur di entrarne in possesso, si innamora della Verità.

"Il regno de' cieli è simile ad un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e per l'allegrezza che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo. Il regno de' cieli è anche simile ad un mercante che va in cerca di belle perle, e trovata una perla di gran prezzo, se n'è andato, ha venduto tutto quel che aveva, e l'ha comperata". (Matt 13:44-46)

Gesù non vuole dire che l'uomo deve diventare povero, ma di rinunciare a sé stesso e all'amore del mondo. Chi predica la povertà non ha conosciuto Dio perché Egli desidera il bene e la prosperità di ogni uomo. La povertà è frutto dell'ingiusto, perverso ed egoistico governo dell'uomo sull'uomo. Egli non predicò mai la povertà; piuttosto, riprese i ricchi che non aiutavano e non aiutano ancora oggi i poveri. Il tesoro a cui qui il Maestro si riferisce è quello spirituale che non perisce e rimane in eterno. Di questa ricchezza molti poveri sono ricchi mentre molti ricchi sono poveri.

Se diciamo di essere discepoli di Gesù dobbiamo chiederci: qual è il nostro tesoro? Dove e cosa stiamo accumulando? "E che gioverà egli a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?" (Mat 16:26).

Gesù è interessato alla nostra vita eterna perciò desidera che ognuno di noi cerchi Dio e faccia la sua volontà, metta in pratica i suoi comandamenti, Lo ami più di ogni altra cosa, faccia del bene a tutti persino ai propri nemici. In tempi difficili come questi, dove l'amore dei più si è raffreddato, il discepolo di Gesù fa la differenza ma senza "suonare la tromba davanti a sé" (Matt. 6:2) perché il suo premio è custodito nei cieli e non prende gloria dagli uomini.

"Vendete i vostri beni, e fatene elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno ne' cieli, ove ladro non s'accosta e tignuola non guasta. Perché dov'è il vostro tesoro, quivi sarà anche il vostro cuore". (Luca 12:33-34)

Chi cerca con cuore sincero il Signore lo troverà, "poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia." (Luca 11:10). Parola del Signore.




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